Lo psicologo statunitense Edward Tolman ha rivisto le tesi di Watson e di Skinner , accogliendo influenze dalla Gestalt e dalla psicoanalisi. Tolman afferma che tra lo stimolo e la risposta agiscono nella nostra mente le variabili intermedie e possono essere cognitive o motivazionali. Egli valorizza il ruolo della soggettività e della mente e i concetti di coscienza: perciò parla di comportamento direzionale.
Il caso dei comportamenti esplorativi: un animale esplora un territorio in modo disinteressato e memorizza la collocazione delle fonti del cibo. Tolman ha svolto esperimenti nei cosiddetti labirinti di apprendimento , dove alcuni ratti erano liberi di esporre l'ambiente. Nel momento in cui è stato collocato il cibo in un punto del labirinto, i ratti l'hanno trovato facilmente.
Attraverso le esplorazioni costruiamo le mappe cognitive, quello che Tolman chiama apprendimento latente: una raccolta di informazioni utili in futuro e pronte ad essere utilizzate. La posizione di Tolman è definita sia neocomportamentismo sia precognitivismo.
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